Lo SCARAMUZZO consiglia di restare a gustare il miele di castagno in abbinamento al caciocavallo o al formaggio stagionato.
Il castagno europeo (Castanea sativa, Miller) è stato fin dai tempi
remoti uno degli alberi più importanti tra le specie forestali
dell'Europa meridionale. Pianta longeva e di elevato portamento, in
grado di raggiungere anche dimensioni notevoli, è presente in tutte le
regioni montuose a clima temperato, praticamente in tutta l'Europa
mediterranea, e secondo la latitudine viene coltivato fra i 300 e gli
800 metri nelle zone alpine, mentre più si scende lungo l'Appennino lo
si può incontrare anche a 1000 metri s.l.m., fino a quote più alte come i
1300 metri nell'Appennino meridionale. La sua distribuzione sul
territorio nazionale è abbastanza frammentata, essendo legata alle
particolari condizioni climatiche ed al tipo di terreno. Le zone con
maggior diffusione riguardano soprattutto il versante tirrenico, dalla
Liguria alla Calabria, con una forte concentrazione in Campania, che
assicura un terzo della produzione nazionale di castagne. Molto più rara
la diffusione sul versante adriatico, mentre nel Triveneto ci sono zone
dove la coltivazione del castagno è una tradizione tra le più radicate.